Il microbirrificio è un’attività di produzione e vendita di birra artigianale e viene definito tale quando non supera la produzione di 10.000 ettolitri l’anno. Quando alla produzione e alla vendita si vuole anche affiancare la somministrazione della birra il microbirrificio verrà definito brewpub.
La prima cosa da fare per poter aprire un microbirrificio è la stesura di un business plan. Il business plan serve a pianificare il progetto, a fare un’analisi del mercato per studiare i possibili clienti, il luogo ideale dove aprire, per decidere i servizi che si vogliono offrire e a che prezzo, a pianificare le spese iniziali e le possibili entrate. Inoltre, servirà per la scelta della forma giuridica della società e per capire quali siano le prime pratiche burocratiche da sbrigare.
Per quanto riguarda le pratiche burocratiche, sarà molto importante capire quali licenze e quali autorizzazioni bisognerà ottenere per poter aprire un microbirrificio e quali spazi saranno necessari per lo svolgimento dell’attività.
La licenza dovrà essere richiesta all’agenzia delle dogane attraverso l’ufficio tecnico finanza, poiché è proprio l’agenzia delle dogane ad essere la responsabile per ciò che riguarda le accise sull’alcool. Invece, per quanto riguarda l’autorizzazione sarà necessario rivolgersi al comune competente sul territorio in cui si decide di aprire il microbirrificio, che attraverso l’asl, indicherà quale normativa viene applicata sul territorio per quanto riguarda l’idoneità dei locali, gli spazi necessari, i macchinari e le attrezzature da utilizzare. Inoltre, per quanto riguarda il brewpub, sarà obbligatorio, per almeno uno dei responsabili, frequentare un corso, in questo caso presso uno degli enti autorizzati (solitamente la regione di appartenenza), per la somministrazione.
Il tempo necessario per ottenere la licenza e l’autorizzazione sarà di circa tre mesi. L’investimento iniziale per aprire un microbirrificio è all’incirca di 200.000 euro.
Per ultima cosa sarà necessario comunicare l’apertura dell’attività attraverso la “ComUnica”, una procedura telematica che permette l’apertura della posizione fiscale, l’iscrizione in Camera di Commercio, l’apertura della posizione previdenziale e assicurativa e la comunicazione Scia al comune di competenza.