Il falegname è l’artigiano specializzato nella lavorazione del legno per fabbricare mobili e infissi.
La professione ha subito molti cambiamenti con il passaggio dalla produzione artigianale a quella in serie. La falegnameria tradizionale prevede che si utilizzi legno massiccio, che i pezzi vengano tagliati, sagomati e montati, utilizzando attrezzi manuali, e che il risultato sia un pezzo unico. Per la produzione in serie, invece, si usano agglomerati economici in legno, come il truciolato o il multistrato, ricoperti da uno strato sottile di impiallacciatura di legno pregiato, tagliati, sagomati e montati da macchine appositamente programmate.
In questo contesto lavorativo, il falegname realizza i pezzi fuori misura, cioè quelli che, per le loro caratteristiche particolari, non possono essere fabbricati dalle macchine. La falegnameria artigianale rimane, comunque, viva in alcuni settori particolari, quali
l’ebanisteria, cioè l’arte di comporre mosaici, sculture e intarsi utilizzando esclusivamente il legno massiccio;
la fabbricazione di strumenti musicali;
il restauro di mobili antichi;
la produzione di pezzi d’arredamento unici, su misura, commissionati dai clienti per esigenze particolari o per gusto personale;
la produzione di cornici che richiede, oltre alla capacità di assemblare le parti, anche senso estetico e conoscenze di storia dell’arte, per scegliere la cornice adatta al quadro.
Le persone impiegate in questi settori, lavorando il legno in modi diversi, possono essere genericamente definiti tecnici della lavorazione del legno.
Formazione
Per intraprendere la professione di tecnico della lavorazione del legno si possono seguire diverse strade.
Le Regioni riconoscono e finanziano corsi di formazione professionale per Operatore di falegnameria – Mobiliere, rivolti a ragazzi/e di età compresa tra 14 e 18 anni in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado (ex licenza media inferiore). Tali corsi sono orientati all’inserimento nel mondo del lavoro: gli studenti apprendono l’uso delle macchine utensili per la lavorazione del legno e sono tenuti a frequentare un periodo di stage presso aziende del settore. A fine corso viene rilasciato un Attestato di Qualifica Professionale.
Per informazioni sugli enti presenti sul proprio territorio e sui corsi da loro attivati, è consigliabile rivolgersi agli Informagiovani locali.
In alternativa, la riforma dell’istruzione prevede la possibilità di iscriversi a un Istituto Professionale – Settore industria e artigianato – Indirizzo produzioni industriali e artigianali – Articolazione industria[2]. Il percorso scolastico si articola in due bienni e un quinto anno finale, che termina con l’Esame di Stato.
Un’altra opportunità formativa è rappresentata dal Liceo artistico – Indirizzo architettura e ambiente. Il percorso scolastico si articola in un biennio propedeutico e in un triennio di specializzazione, che termina con l’Esame di Stato. Il Diploma in architettura e ambiente consente l’iscrizione all’Accademia di Belle Arti e a tutte le facoltà universitarie.
Per chi voglia proseguire ulteriormente gli studi, c’è la possibilità di seguire i corsi di laurea di primo livello afferenti alla Classe L25 – Scienze e tecnologie agrarie e forestali.
L’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà. È consigliabile, quindi, rivolgersi direttamente alle segreterie delle università per ottenere informazioni specifiche o visitare il sito del Ministero dell’Istruzione.
In particolare, si segnala il Corso di laurea in Tecnologie forestali e ambientali – Curriculum Tecnologie e industrie del legno, attivato dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Padova, che forma tecnici della lavorazione e commercializzazione del legname, con competenze produttive e gestionali.
Accesso alla professione
Il tecnico può iniziare la sua attività lavorativa come dipendente per aziende produttrici di mobili oppure come apprendista presso un artigiano, che utilizza tecniche manuali e tradizionali di lavorazione del legno.
Dopo aver acquisito esperienza, egli può decidere di avviare una sua attività autonoma. In questo caso è tenuto per legge[3] a iscriversi all’Albo delle Imprese Artigiane presso la locale Camera di Commercio.