Il caffè letterario ha rappresentato nel secolo scorso una moda molto in voga, il posto dove gli artisti in erba si incontravano per mettere a fuoco le idee, scambiarsi informazioni, afferrare nuove opportunità di lavoro. Oggi, a distanza di tanto tempo, in un’epoca in cui basta un click per mettersi in contatto con chiunque da qualunque parte del mondo, ritorna il desiderio di esperienze antiche, fisiche, di contatto. Così sempre più numerosi sono soprattutto i giovani che diffondono questa tendenza a realizzare caffè letterari dei nostri giorni per offrire un’alternativa di interscambio culturale. Sono proprietari di bar che, insieme a cornetto e caffè propongono qualcosa in più: un incontro con l’arte. Così avviene un interscambio tra gestore del bar e artista. Il primo dà la possibilità agli artisti di farsi conoscere. Il secondo attira la clientela nel locale; quindi, avviene uno scambio alla pari : un trampolino di lancio e fama per l’artista, da una parte, più introiti e pubblicità per il proprietario del caffè, dall’altra. Avviare un’attività imprenditoriale è comunque un impegno gravoso e rischioso, soprattutto in ambiti così originali, dovei fattori di rischio sono ancora più elevati.
Per iniziare bisognerà seguire una trafila burocratica necessaria ad aprire un bar con libreria, tenendo conto della doppia valenza del progetto: libri da una parte e alimenti e bevande dall’altra. Per aprire una libreria non serve molto. Sono scomparsi gli adempimenti obbligatori per effetto di una legislazione di massima liberalizzazione, quindi si richiede solo la registrazione dell’Atto Costitutivo e dello Statuto, iscrivendosi al registro delle imprese e l’apertura della partita Iva, che andranno segnalate all’INPS e INAIL. Poi c’è la DIA, con cui si dichiara l’inizio dell’attività nel settore alimentare all’ufficio unico delle imprese del comune in cui è si trova il caffè. Aprire un bar, invece, comporta qualche complicazione in più. Per gestire un’attività di somministrazione di alimenti e bevande bisognerà frequentare corsi antinfortunistici per ottenere l’autorizzazione dei Vigili del fuoco. Per l’Igiene degli alimenti occorre l’HACCP Hazard Analysis and Critical Point.
Tutte le zone interessate dalla preparazione e dalla somministrazione inoltre dovranno essere adeguate ai regolamenti sanitari di zona . A questo proposito è utile, ma non obbligatorio, rivolgersi preventivamente all’ASL del posto per ottenere un parere.
Dal punto di vista dei prodotti offerti, occorrerà innanzitutto acquistare le materie prime. Si può partire dai libri. Contattare dei “grossisti”, per impostare le basi degli accordi possibili ai fini della fornitura dei libri più recenti e chiacchierati. È possibile anche tenersi aggiornati dai cataloghi che gli stessi grossisti forniscono. Per comprarli (almeno 8/10.000 titoli per iniziare) occorre usare la prima tranche del capitale e mettere in conto un investimento iniziale non inferiore ai 50.000 euro. Quanto ad alimenti e bevande, bisogna rivolgersi direttamente alle aziende per farsi dare i numeri dei distributori locali al fine di contattarli per i futuri accordi. Per realizzare materialmente l’idea, poi, occorre considerare che il caffè letterario è un locale molto peculiare, indirizzato a una particolare categoria di clienti, gli amanti del libro. Quindi valutare prima di tutto l’orientamento e la mentalità della gente del posto in cui si intende avviare l’attività. Fatto questo poi, considerare qual è la zona più culturale della città : l’ideale sarebbe aprire un caffè letterario vicino ad università o centri socio-culturali in quartieri cioè frequentati da studenti. Naturalmente, occorre sapere che tale binomio arte-caffè, può avere successo, solo nei posti in cui c’è la presenza di molte persone. Aree come i centri commerciali, o i corsi o le piazze con elevato flusso di gente sono perfette. A tal proposito va messa nel giusto conto anche la grandezza del locale, che deve essere sufficientemente ampio e comodo, così da ospitare un nutrito gruppo di letterati e artisti che si presume si intratterranno ore a discutere d’arte . Da prevedere è anche un’area dove ospitare le eventuali mostre di pitture o di piccole sculture di artisti non ancora famosi. Talvolta, sono gli stessi proprietari del bar che organizzano eventi per far conoscere un artista; unendo la presentazione di un libro ai consigli sul migliore the o sulla migliore cioccolata calda. Il tutto accompagnato da un gradevole rinfresco.
Importante anche la sistemazione dell’ambiente. Occorre identificare prima di tutto la tipologia del locale perché l’arredo può essere molto diverso da un pub, a un bar, a un bar pasticceria, a un bar gelateria, a un bar ristorante. In ogni caso si dovrà trattare di qualcosa di assolutamente ricercato, in linea con le tendenze d’arredamento più attuali, ma anche unico. Così che il cliente che entra difficilmente potrà dire di averne visto uno uguale. Affidarsi ad un architetto specializzato nel settore sarebbe una scelta vincente. Il segreto per il successo dell’iniziativa sta nella volontà di indagare. Cominciare a chiedere un po’ in giro , ai potenziali clienti e agli amici cosa vorrebbero trovare in un caffè letterario, ma soprattutto è importante visitare i bar di successo, quelli più frequentati. Sulla base dei risultati della vostra indagine trovate un nome che attiri l’attenzione e possa solleticare la curiosità di quel target specifico del vostro pubblico. Evitare nomi banali o di fantasia che stonerebbero col tono impegnato che invece dovrete dare al vostro locale. Se possibile trovare qualcosa di assolutamente originale e mai sentito prima.