Per attività di artigianato del legno, si intende quell’ attività che lavora il legno, fabbricando listelli, mobili, porte e finestre, imballaggi e articoli da carpenteria o falegnameria edile, oppure l’impiallaggio o il taglio. Non bisogna confondere alcuni passaggi: l’ artigiano crea questi manufatti, ma non li vende, infatti, per aprire un’ attività, solitamente si fa anche la richiesta di vendita, ottenendo il titolo di “attività artigiana ed attività di vendita”.
Per prima cosa è fondamentale l’ iscrizione all’ albo, notificando così di essere in possesso dei requisiti per esercitare previsti dalla legge 443/1985, questa viene fatta entro 30 giorni dall’ apertura dell’ impresa sull’ apposito modulo. Ogni variazione che si vorrà effettuare nel corso degli anni, dev’ essere comunicata all’ Albo delle imprese artigiane entro 30 giorni. Per quanto riguarda le società, invece, dovranno prima iscriversi al Registro delle imprese e successivamente all’ Albo.
Per aprire questo tipo di attività lavorativa sono necessari alcuni requisiti; quali l’ agibilità dei locali in cui si esercita, ed alcune conformità: di tutti gli impianti, edilizia ed urbanistica dell’ immobile, norme igienico-sanitarie previste per quel genere di attività ed è basilare il possesso dell’ attestato di prevenzione incendi. Per quanto riguarda i requisiti che la persona deve avere, non sono molto restrittivi, infatti l’ attività si può svolgere in luogo fisso e può essere intrapresa presso l’ abitazione del titolare, ma può anche essere svolta come ambulante o posteggio. Il numero di dipendenti, inoltre, non deve superare le 18 unità (compresi gli apprendisti) per l’ attività che non lavora in serie, mentre per quelle in serie, ma non del tutto automatizzate, il numero non può superare i 9 dipendenti (compresi gli apprendisti). Come ultimo requisito fondamentale, non deve esserci il divieto di esercitare, come previsto dalle leggi antimafia.
Riguardo ai documenti necessari per l’ apertura di un’ attività di artigianato del legno, bisogna avere un documento di identità valido, ovviamente, una copia di tutta la documentazione della ditta, attestato di agibilità del luogo in cui si esercita, eventuali insegne o cartelli pubblicitari, certificato di prevenzione incendi e foglio dimostrativo di regolarità degli impianti idraulici e degli scarichi fognari.
Le spese per aprire questo tipo di attività sono variabili, esse dipendono infatti dalla tipologia della ditta, la quale può essere ditta individuale o società semplice (ss), impresa a conduzione familiare, società cooperativa, società in nome collettivo (snc), società a responsabilità limitata (srl) oppure società in accomandita semplice (sas). Da considerare ci sono anche le spese gestionali, le quali dipendono anch’ esse dalla tipologia di attività con cui si esercita e comprendono la contabilità e, appunto, le spese di gestione. I conteggi e le stime dei costi sono normalmente effettuate da un commercialista, il quale si occuperà anche di consegnare i documenti necessari per l’ apertura al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) e di procedere con l’ aperture della partita iva, tramite l’ agenzia delle entrate..